Come comunicare un’offerta commerciale senza fare spamming?
Attualmente una gran parte della pubblicità di aziende, imprese, studi e prodotti … viene affidata al mondo telematico attraverso l’utilizzo di Internet e della posta elettronica.
Quando spediamo una comunicazione commerciale in forma elettronica, ad esempio tramite e-mail, importante è chiedersi se quella comunicazione può essere indesiderata per il destinatario della stessa e se può ledere la sua privacy.
Ma che cosa si deve intendere per comunicazione commerciale?
Essa è una qualsiasi forma di comunicazione destinata in modo diretto od indiretto a promuovere beni, servizi o l’immagine di una azienda, di un’organizzazione o di una impresa che esercita un’attività commerciale, industriale, artigianale o una libera professione.
Per legge non sono comunicazioni commerciali:
- le indicazioni necessarie per accedere direttamente all’attività di quell’impresa, organizzazione o persona come un nome a dominio o un indirizzo di posta elettronica;
- le comunicazioni relative a beni, servizi o all’immagine di tale impresa, organizzazione o persona elaborate in modo da essa indipendente, in particolare se a titolo gratuito.
Quando poi spediamo comunicazioni commerciali indesiderate mettiamo in atto quel fenomeno definito spamming.
Quali sono allora i limiti per fare pubblicità alla nostra azienda o per presentare un servizio, un bene o una prestazione offerta dalla stessa senza incorrere nella violazione della privacy del destinatario e senza commettere spamming?
Anzitutto è necessario consultare e rispettare i registri negativi in cui possono iscriversi le persone fisiche che non desiderano ricevere tali comunicazioni commerciali. Essi sono (dovrebbero, in quanto ancora non sono attuati, in quanto il Garante li ritiene extra delega) tenuti presso il Garante della privacy.
Successivamente quando spediamo la mail dobbiamo sincerarci che la comunicazione commerciale sia chiaramente identificabile come tale, in modo chiaro ed inequivocabile fin dal momento in cui il destinatario la riceve, che la persona fisica o giuridica (impresa, società, ente) per conto della quale viene effettuata la comunicazione commerciale sia chiaramente identificabile, che le offerte promozionali, come ribassi, premi od omaggi siano chiaramente identificabili come tali, che le condizioni per beneficiarne siano facilmente accessibili e presentate in modo chiaro ed inequivocabile.
Infine ma non per ultimo dobbiamo dare la possibilità al destinatario di scegliere se ricevere tale comunicazione. Se egli opta per il ricevimento della comunicazione sarà necessario raccogliere il suo consenso espresso, se invece egli voglia opporsi e non ricevere più tali comunicazioni, ciò dovrà avvenire in maniera agevole e senza alcun costo aggiuntivo.
In ogni caso è vietata la prassi di inviare messaggi di posta elettronica a scopi di commercializzazione diretta camuffando o celando l’identità del mittente da parte del quale la comunicazione è effettuata o senza fornire un indirizzo valido cui il destinatario possa inviare una richiesta di cessazione di tali comunicazioni.
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