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Google Consumer Surveys: ricerche di mercato online alla portata di tutti sulla Rete Display

Redazione Webit
12 Febbraio 2013

Sapere cosa vogliono gli utenti prima di pubblicizzare e lanciare un prodotto, in modo da ridurre al minimo il rischio del classico buco nell’acqua. A costo quasi zero. È il sogno di qualunque azienda.

Ora questa possibilità esiste e chi la offre è l’onnipresente Google. Il servizio in questione, il cui lancio è stato ufficializzato ad aprile 2012, si chiama Google Consumer Surveys.

Le possibilità sono enormi: poter sapere, nel giro di poche ore dal lancio e con poche centinaia di euro, l’opinione del proprio target riguardo un prodotto o una campagna pubblicitaria per quel prodotto o servizio, può permetterne la modifica in corsa per migliorarne le performance ed ottimizzare il lead generation funnel.

L’interoperatività di Google Consumer Surveys con altri strumenti di web marketing come le campagne Google Ads, poi, è evidente e potentissima: per definire la leva più forte che può portare il click su un annuncio e la sua successiva conversione quale investimento migliore di 100 dollari in una Survey? Oppure sapere esattamente quali leve utilizzare all’interno di un articolo del blog, in ottica di SEO B2B o B2C.

Creare una ricerca di mercato con questo sistema è tecnicamente semplicissimo:click su http://www.google.com/insights/consumersurveys, login con il proprio account Google e si inizia a creare la ricerca di mercato. Google mette a disposizione molti diversi template fra cui scegliere: domande poste con due o più immagini, immagine con menù di scelta a tendina, con stellette indicanti il livello di gradimento, domande testuali a risposta multipla, box a risposta aperta, elenchi a risposta multipla… Si impostano le domande, si sceglie il numero di persone a cui porle, il panel di utenza ed è fatto.

Il prezzo è popolare: $ 0,10 cent a persona (oppure $ 0,50 in caso di target profilato per età e genere).

La domanda è veloce, la risposta è veloce e, a quanto dice Google, affidabile, proprio perchè alle persone non viene richiesto di perdere tempo.

La domanda é: perchè gli utenti dovrebbero rispondere? Perchè dare una risposta è condizione necessaria per accedere a contenuti premium sulla rete di siti partner di Google. Si tratta di una rete di siti ormai talmente ampia da dare garanzia di offrire un panel di utenti sufficientemente differenziato.

E la gente spende volentieri 10 secondi per ottenere gratis contenuti o servizi a cui è interessata.

Ospitare le Survey di Google è quindi molto interessante anche per chi offre contenuti o servizi: è infatti una possibilità aggiuntiva per i produttori di contenuti digitali per ottenere maggiore visibilità e per poter offrire gratuitamente agli utenti contenuti per i quali prima dovevano farsi pagare. Case history significativa in questo senso è quello del quotidiano Texas Tribune che ha utilizzato per 8 mesi i propri articoli come “premio” per i lettori che rispondevano alle domande Google Surveys e ha quantificato il guadagno in 5.000 dollari al mese.

La differenza dalle indagini telefoniche o anche online tradizionali è evidente non solo nei tempi molto più brevi e i costi ridottissimi. È il meccanismo di rilevazione alla base di queste ricerche di mercato Google che è molto differente e dà garanzia di maggior partecipazione (si parla di un 15-20% di risposte rispetto ad uno 0,5-2% delle indagini tradizionali) ed affidabilità.

  • una domanda a molti utenti anzichè molte domande a pochi utenti
  • risorse cognitive richieste all’utente vicine allo zero
  • disturbo limitato, perchè la domanda viene posta sullo stesso medium sul quale l’attenzione dell’utente è in quel momento concentrata (viene evitato il fastidio, ad esempio, di rispondere  alla chiamata telefonica dell’intervistatore mentre si sta lavorando al computer)
  • ottenimento immediato del premio
  • prospettiva di un premio desiderato

Rispetto a software e servizi per la creazione di indagini di mercato online, disponibili già da anni sul mercato, la differenza con il servizio offerto da Google è palese: se con questi servizi era possibile porre le domande ad un campione limitato di persone (sostanzialmente lin utenti del nsotro network – sito, blog, pagina Facebook azienda), Google sfrutta la potenza della sua rete Display.

Ovviamente le questioni legate alla congruenza del panel dell’indagine con l’oggetto dell’indagine sono spinose, ma non è questa la sede per addentrarsi in questioni tecnico statistiche.

Negli USA il servizio ha ottenuto l’interesse di moltissime aziende e alcune case history sono interessanti, come quello di Lucky Brand Jeans (produzione e vendita on-line e in-store di abbigliamento casual), che ha capito grazie ai dati raccolti con le Google Surveys o quanto sopravvalutasse la forza della vendita online rispetto a quella in-store e ha modificato in questo senso le proprie campagne DEM ottenendo ottimi riscontri in termini di vendita.

Ancora purtroppo il servizio non è disponibile su un panel italiano di utenti e perciò risulta non utilizzabile per tutte le aziende che lavorano con clientela italiana. Attendiamo fiduciosi e nel frattempo accontentiamoci di Google Trends, servizio differente ma comunque utile ed intressante per valutare gli interessi degli utenti.

Se volete approfondire ecco i link:

http://googlesmb.blogspot.it/2012/03/fast-accurate-and-affordable-way-to-do.html

https://www.google.com/insights/consumersurveys/how

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