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La digitalizzazione in Italia: digital PMI index, social media e adv

Categoria: Data, Digital Marketing
Giada Girardi
digital analyst / performance manager
18 Marzo 2020

La realtà di oggi si potrebbe descrivere come un contesto in continua trasformazione, dove le imprese devono necessariamente fare i conti con la digital transformation, con l’obiettivo di adattarsi ad un nuovo panorama digitale.

Ma non è solo questione di adattamento e sopravvivenza: per l’impresa la digitalizzazione si presenta come una grande opportunità.
L’approccio al digitale contempla un onere sia a breve, che a lungo termine, ma come se la stanno cavando le PMI italiane?
Abbiamo raccolto un po’ di ricerche e analizzato un po’ di dati per provare a creare una panoramica dello stato della digitalizzazione delle PMI in Italia.

La maturità digitale delle PMI in Italia

Per analizzare la digitalizzazione delle imprese non si può che partire dallo studio di un indice apposito come, ad esempio, il PMI digital index, ideato da Go Daddy.

Il Digital PMI Index, focalizzato sulle imprese di piccole e medie dimensioni appunto, rileva un ampio dataset del livello di maturità digitale composto da:

1- 120 parametri per presentare la situazione.

2- 11.000 domini esaminati in base ai precedenti parametri.

3- I domini ricavati che sono poi collegati a dati economici e filtrati da 3 criteri: fatturato, settore merceologico e localizzazione dell’impresa.

4- 4.000 profili derivati che formano il data set.

I dati portano alla luce alcuni punti salienti che caratterizzano il contesto italiano e che evidenziano alcune carenze delle PMI:

FONTE: PMI DIGITAL INDEX 2019- Go Daddy

Il Digital PMI inditex, viene calcolato prendendo in analisi 3 dimensioni:

1- Digital presence quality: gli aspetti tecnici legati a SEO, struttura e la navigazione del sito.

2- Reputation index: la popolarità.

3- Digital marketing index: l’effort digitale intrapreso dall’azienda.

In Italia, in base ai dati del 2018, il grado di digitalizzazione medio delle PMI, risulta 54/100. Un esito che rimarca necessità di miglioramento.

Digital PMI Index e fatturato

È bene specificare che se il fatturato cresce, quest’ultimo andrà a giocare un ruolo chiave nell’incremento del Digital PMI index. Soprattutto Reputation Index e il Digital Marketing Index, sono i due aspetti che subiscono più l’influsso della crescita di fatturato. Contrariamente, sull’indice di Qualità di presenza digitale, la variazione rimane quasi impercettibile. Questo vale per alcuni settori più di altri (vedi grafico).

FONTE: PMI DIGITAL INDEX 2019- Go Daddy

La tendenza inversa è stata registrata nel settore Costruzioni, dove al crescere del fatturato, il Digital Index subisce una decrescita.

Digital index e settore economico

Per di più, dando uno sguardo più da vicino notiamo che:
– I settori in cui l’ottimizzazione tecnica della presenza digitale risulta più arretrata sono quello Tessile e dei Trasporti.
– Il segmento Alloggi e Ristorazione si rivela al primo posto per il Reputation Index.
– Il segmento Mobili, infine, risulta ad uno stato più avanzato per quanto riguarda l’effort in Digital Marketing.

FONTE: PMI DIGITAL INDEX 2019- Go Daddy

Digital Index e area geografica

A livello generale, la maturità digitale che raggiungono le PMI italiane presenti nel nord-ovest, è nettamente superiore rispetto ad altre aree della penisola. Allo stesso tempo, regioni con alto potenziale si individuano in: Emilia Romagna, Sardegna, Marche e Lazio.

Scendendo a livello provinciale, le province del centro Italia sono quelle che raggiungono un Digital Index più alto. Mentre altre aree che si presentano estremamente “fertili” per lo sviluppo digitale sono: Forli-Cesena, Rimini e Imperia.

A livello di macroregione, se prendiamo in considerazione le singole dimensioni troviamo:

  • Un Reputation index più alto al sud Italia.
  • Un Digital presence index che prevale al centro dello stivale.
  • E infine, un Digital Marketing Index migliore nel nord-est.

Ancora, a livello di macrosettore, le PMI con la maggiore maturità digitale si individuano:

  • Per il Settore Servizi al centro Italia.
  • Per il Settore Industriale, Settore Costruzioni e Settore
  • Utility nell’area nord-est della penisola.

Social media e aziende in Italia

Se parliamo del progresso digitale di un’azienda non possiamo evitare l’argomento Social Media. Le reti sociali infatti aiutano fortemente l’azienda a sviluppare una comunicazione più diretta e più partecipativa rispetto al passato.

Il rapporto tra le imprese e i Social si presenta ancora non totalmente consolidato. Nonostante ciò le prospettive sembrano rassicuranti: conformemente ai dati di Hootsuite Barometer (2018), il 70% delle aziende italiane prevede di incrementare l’utilizzo dei Social nel prossimo anno. Mentre solo il 47% dichiara di avere almeno 4 profili social attivi.

Fra i canali più utilizzati dalle aziende si segnalano:
– Facebook (ben il 99%).
– Instagram (77% per il B2b; 84% per il B2c)
– Twitter (63%)
– Linkedin (78% delle B2B).

Gli obiettivi che le imprese prevedono di raggiungere attraverso i social, sono:
– Migliorare Brand Reputation (83%).
– Sviluppare Brand Awareness (74%).
– Costruire una Community attiva con focus sull’engagement (51%).
Vendita e Conversione (63%)
Identificazione e “coltivazione” di lead (45%), anche se non ancora in modo programmatico.
– Mentre solo il 16% delle aziende ha implementato programmi di Social Selling e Social Commerce.

La gestione dei social, viene affidata per la maggioranza (76%) ad un solo team interno all’impresa. La completa esternalizzazione continua ad essere adottata in maniera molto marginale (2%).

FONTE: Hootsuite Barometer- Global report 2018

Si rilevano lacune però circa il training ricevuto dai team interni: è fondamentale essere competenti nel gestire al meglio i Social. I dati fanno emergere una mancanza totale di training per il 43%, e un training online per il 39%. La formazione mediante eventi e in aula raggiungono rispettivamente solo un 25% e 15%.

Le sfide più comuni che le imprese italiane si trovano a fronteggiare sulle reti sociali sono:
Capire ed interpretare i dati a disposizione (53%).
Valutare l’efficacia del lavoro svolto (46%).
Connettere gli obiettivi dei social e obiettivi business (41%).

La pubblicità in italia

La pubblicità è comunicazione, e le imprese necessitano più che mai di comunicazione. Sin dalle origini della stampa e dei media, la pubblicità è stata fondamentale per ottenere un certo posizionamento competitivo. Si è rivelato essenziale col tempo che le imprese maturassero una capacità di adattamento allo sviluppo dell’ambiente circostante e dei nuovi media.

Ma quali sono i dati sull’adv messi a disposizione da “Comunicato stampa-IAB Forum”, relativi all’anno 2019?
Se è vero che gli investimenti in pubblicità rilevati, per l’anno 2019, sono di 3,3 miliardi di euro, registrando una crescita del 9% rispetto all’anno precedente; è altresì importante evidenziare il “peso” sempre più rilevante della pubblicità online: circa il 40% del totale degli investimenti (secondo solo al 44% della TV).

Per quanto riguarda invece piattaforme e formati, i capostipiti del web rimangono Google, Facebook e Amazon, che detengono il 76% del mercato pubblicitario digitale.

Mentre i formati pubblicitari che rimangono in testa alle classifiche sono:
– Campagne display, banner, video, social adv e formati native, con un 63%.
– La search con 28% del mercato (crescita del 6%)
– Il classified & e-commerce advertising, pesando il 9% sul totale (crescita 14%)
-E infine, il digital audio advertising.

E la tua azienda a che punto è nel percorso di digitalizzazione?

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