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Linkedin per il B2B: le persone contano

Categoria: Digital Marketing
Davide Pari
creative director / copywriter
7 Maggio 2019

Quali sono i social network più famosi e più utilizzati? Facile: Facebook, Instagram, Linkedin, per dirne alcuni.

Se i primi due rappresentano due colossi della stessa famiglia, fra i tre è LinkedIn la piattaforma che nell’ultimo anno è cresciuta più di tutti in Italia, diventando un vero e proprio punto di riferimento per professionisti e aziende.

Linkedin e B2B sono un connubio perfetto, esso è infatti il social network “professionale” per eccellenza, strettamente legato al mondo del lavoro, dove parlare di business e sviluppare relazioni.

Linkedin B2B: un enorme potenzialità

Questa premessa pare scontata ma è fondamentale perché “l’approccio” di chi naviga su LinkedIn in ambito B2B, o B2C, è completamente diverso rispetto a quello tutti gli altri network, un approccio meno confidenziale e più attento e professionale.

I profili, tanto aziendali quanto personali, rappresentano una carta d’identità digitale con grandissime potenzialità di connessione tra aziende e lavoratori.

E in questa grande rete di potenziali connessioni e relazioni, il pericolo maggiore in cui si incorre è di rimanere “fuori dalla community” e di essere quindi professionisti (o aziende) sì, ma invisibili! O peggio, pericolo ancor più grande è quello di perdere il controllo della propria digital reputation.

Ripensa alla comunicazione aziendale

Un business, che sia b2b o b2c, nasce e si sviluppa grazie alle relazioni tra le persone e LinkedIn offre il terreno perfetto su cui confrontarsi con altre figure professionali. Qui sono proprio le persone che rendono autorevole il tuo brand.

3 suggerimenti per sfruttare Linkedin nel B2B

Se decidi di creare un profilo aziendale, ottimizzarne la gestione sarà solo una piccola parte della strategia, mentre i tuoi dipendenti potranno giocare un importante ruolo, pubblicando aggiornamenti, parlando della loro attività e facendosi veri e propri brand ambassador dell’impresa.

È un terreno di gioco totalmente nuovo, per questo vogliamo provare a raccogliere qui qualche suggerimento.

Linkedin B2B, 1° consiglio: Rendi la tua azienda un’autorità

Come farlo? Nel tuo sito web hai detto di essere il migliore nel tuo settore e di avere macchinari unici, su Linkedin hai la possibilità di informare, nutrire, aggiornare ed educare gli utenti sulla tua azienda e sulle tue capacità e competenze nel tuo core business.

Ma nel costruire la tua rete su LinkedIn B2B non puoi muoverti senza strategia! I contenuti studiati per generare lead dovranno essere coerenti alla tua attività e di utilità pratica per il tuo pubblico.

Sai a chi rivolgerti? Per individuare il pubblico giusto prova a creare le tue buyer personas: elabora una rappresentazione dei tuoi clienti e sviluppa un piano editoriale adatto a loro.

Ma come dovrebbero essere i contenuti che condividiamo?

In tre parole: cliccabili, interessanti, accattivanti.

Qualche esempio:

  • condividi gli articoli del tuo blog aziendale;
  • realizza video/animazioni;
  • condividi infografiche per sintetizzare la tua attività;
  • proponi webinar informativi.

È ciò che condividi che ti rende autorevole, preciso e aggiornato sul tuo settore di competenza agli occhi del tuo pubblico, e questa è la miglior calamita per clienti e professionisti.

Linkedin B2B, 2° consiglio: Crea relazioni e coinvolgi la forza vendita

Il punto di forza di LinkedIn per il B2B, che a tutti gli effetti è una community, risiede nella sua capacità di “connettere” e favorire la costruzione di relazioni tra professionisti; attività sicuramente più difficile da fare con altri network come Facebook, Instagram o Twitter.

LinkedIn nel B2B è una vetrina nella quale l’ immagine professionale è in primo piano.

Il mondo del b2b è fatto di persone tra cui i buyer che hanno la possibilità di informarsi sulla reputazione delle aziende e dei venditori.

Se sei un Direttore Commerciale sappi che un buon profilo LinkedIn è fondamentale per una forza vendite che vuole essere competitiva e scalare il business andando a raggiungere aziende e professionisti difficili da intercettare attraverso altre piattaforme.

La più grande forza di LinkedIn per B2B è nella precisione con cui raggiungere il tuo pubblico B2B e i professionisti. Secondo una ricerca di HubSpot, il tasso di conversione medio globale su LinkedIn è del 9%, più del triplo rispetto a Google Ads che si attesta sul 2,58%. Questo dato è attribuibile all’efficienza e precisione nel targeting in ambito B2B che consente di acquisire lead qualificati.

I criteri di targeting che puoi utilizzare sulla piattaforma sono:

  • Azienda
  • Dati demografici
  • Istruzione
  • Località
  • Esperienza lavorativa
  • Interessi

Ricordati però che ad un’alta precisione del targeting corrispondono anche costi rilevanti. Se ti sta già allettando l’idea di lavorare su Linkedin, sappi che, oltre a tempo ed energie, necessita anche di un budget rilevante per ottenere risultati concreti.

Linkedin B2B, 3° consiglio: Dipendenti Brand Ambassador

La presenza dei dipendenti online, venditori o responsabili, contribuisce in maniera significativa alle attività di marketing e comunicazione, in quanto comunicano un’idea della realtà nella quale lavorano più autentica e trasparente rispetto a quella trasmessa dai canali ufficiali del brand.

Nessun altro canale mette a disposizione una sezione così ampia per raccontare di noi, e che è li per delineare i contorni di ciò che siamo non solo come professionisti ma anche come persone.

E anche per questo sarebbe buona pratica che l’azienda si interessi dei profili dei propri dipendenti e stimoli il loro coinvolgimento.

Secondo un report di Sprout Social, i motivi per i quali i dipendenti dell’azienda non condividono contenuti del brand sono i seguenti:

  • il 21,6% dei dipendenti non sanno che il brand vorrebbe condividessero i post;
  • il 15,7% non sanno quali siano i contenuti da condividere;
  • il 77,3% non si sentono incoraggiati a condividere le news aziendali.

Forma i tuoi dipendenti, dà loro informazioni, contenuti, strumenti sui quali potranno costruirsi una solida reputazione online che permetterà di costruire network verticali ed essere riconosciuti come professionisti competenti.

Su LinkedIn un dipendente è 3 volte più credibile di un CEO quando condivide contenuti aziendali o parla dell’azienda stessa, e il 2% dell’attività su LinkedIn dei dipendenti vale il 20% del valore di tutta l’attività di marketing aziendale.

Le persone sono il “sale” di un’azienda, e lo sono anche le persone che dall’esterno osservano l’azienda e il comportamento di chi ne fa parte.

Linkedin B2B: Quali benefici può portare?

La comunicazione di un’azienda con gli interlocutori esterni passa dall’espressione del brand nei luoghi istituzionali. Certo, un brand forte inevitabilmente aiuta ma alla fine le persone, con la loro professionalità, il loro carisma e le loro capacità personali, fanno affari e la reputazione, online e offline, deve essere esemplare. Per questo LinkedIn al B2B si addice perfettamente.

In sintesi, i numerosi benefici di utilizzare Linkedin per il B2B sono percepibili su due livelli:

1- Professionale personale:

  • Visibilità: mostrare curriculum e carriera attraverso il profilo;
  • Network: connettersi ad altri professionisti e contatti qualificati;
  • Promozione:essere brand ambassador della propria azienda
  • Update: rimanere aggiornato sui trend di settore

2- Aziendale:

  • Incremento brand awareness e brand reputation
  • Fidelizzazione dei contatti
  • Miglioramento del posizionamento sui motori di ricerca
  • Network e Lead generation
  • Identificare nuovi talenti

Se tutti questi motivi ti hanno portato a prendere in considerazione l’idea di iscrivere te o la tua azienda su LinkedIn, beh, ottima scelta!

Ci teniamo però a ricordarti che, come ogni attività comunicativa, essere presenti su LinkedIn nel B2B e pubblicare post/aggiornamenti privi di una solida strategia potrebbe non portare a nessun risultato o peggio essere deleterio per l’attività.

Affidarsi a professionisti è sempre il miglior modo per prendersi cura del proprio business.


Fonti: 

Global Digital Report 2019 (https://wearesocial.com/global-digital-report-2019)

Sprout Social (https://www.ninjamarketing.it/2016/10/20/5-best-practice-marketing-linkedin/)

Ricerca HubSpot (https://www.webinfermento.it/linkedin-ads/)

www.psychondesk.it/perche-iscriversi-linkedin

www.linkedincaffe.it/la-centralita-del-profilo-linkedin-nelle-strategie-personali-e-aziendali

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